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DISEGNO INDUSTRIALE
REGGIO DI CALABRIA
Dati Generali
Periodo di attività
Syllabus
Obiettivi Formativi
Gli obiettivi dell’insegnamento consistono nello sviluppo di conoscenze teoriche e competenze tecniche che gli studenti dovranno sperimentare in autonomia attraverso lo studio individuale ed esercitazioni collettive.
- Promuovere una cultura progettuale orientata all’inclusione sociale, all’accessibilità e all’equità spaziale.
- Sviluppare la capacità di leggere criticamente l’esistente e riconoscerne i codici materiali, funzionali e simbolici.
- Fornire strumenti tecnici per la selezione consapevole dei materiali da costruzione, con attenzione alla loro durabilità, reversibilità, compatibilità ambientale e valore comunicativo.
- Integrare nel progetto le relazioni tra materiali, funzioni e forma architettonica, in risposta a bisogni reali e diversificati delle comunità.
Prerequisiti
Gli allievi devono avere una buona cultura del Design (conoscenza di designers e movimenti artistici), capacità di analisi, di sintesi progettuale e un grande amore per la cultura Mediterranea.
Una buona conoscenza del disegno tecnico (bidimensionale e Tre/D), rappresentare e comunicare le proprie idee attraverso un linguaggio grafico appropriato.
Metodi didattici
La didattica si svolgerà attraverso lezioni frontali, esercitazioni, workshop, incontri, revisioni individuali e collettive.
Durante l’anno accademico il corso diTemporary Design si relazionerà con i corsi del Laboratorio (Inclusive design e Design dello spazio pubblico (urbano e costiero) per creare momenti di riflessione e di sinergia.
Gli allievi, nella prima fase progettuale, devono definire attraverso un Moodboard l'idea preliminare di progetto attraverso schizzi, disegni e didascalie.
Nel primo semestre gli studenti dovranno elaborare una ricerca e un’analisi approfondita sull’azienda oggetto di studio con lo sviluppo di un Concept. Rappresentare in forma sintetica la propria idea di progetto. Nel secondo semestre gli studenti dovranno sviluppare il prodotto finale, utilizzando tutte le fasi della progettazione industriale fino alla comunicazione dell’oggetto progettato.
Per i disegni preparatori, schizzi e Moodboard si richiede di utilizzare matite, colori, pantone, …
Il progetto definitivo deve essere rappresentato in tutte le sue parti in modo completo, utilizzando le diverse tecniche di rappresentazione, 2D e 3D.
Verifica Apprendimento
Il corso di Temporary Design avrà due step:
- 1° step - ricerca, casi studio, analisi, idea preliminare: Concept. Un Book A3 raccoglierà le fasi operative iniziali.
2° step - progetto del prodotto, elaborati grafici.
Esame finale - esposizione di tutto il lavoro sviluppato durante il 1° e il 2° step, prova orale sui testi adottati e consigliati.
Per il superamento dell’esame gli studenti devono saper esporre la propria idea di progetto con un linguaggio appropriato.
Votazioni:
30 - 30 e lode: una visione del tutto organica dei temi affrontati, esposti con ottima capacità critica e linguaggio più che appropriato;
26 - 29: una buona conoscenza dei temi trattati e capacità di analisi e di sintesi, linguaggio corretto, ma non del tutto appropriato;
22-25: una discreta conoscenza dei temi trattati e con poca capacità di analisi e di sintesi, linguaggio non del tutto appropriato;
18-21: una conoscenza appena sufficiente degli argomenti, con lacune formative e linguaggio poco appropriato;
Insufficiente: forti lacune formative; incapacità di esporre i concetti in maniera articolata; linguaggio inappropriato.
Testi
· Armato F. (2017).Pocket Park, una stanza a cielo aperto, Palermo, Navarra Editore;
· Armato F., Follessa S. (2023). From Spaces To Places, product#people#city, Firenze, DidaPress Edizioni;
· Follesa S., Armato F. (2020). L’abitare Sospeso, Milano, Franco Angeli.
· Neri G. (2017). Umberto Riva, interni e allestimenti, Siracusa, LetteraVentidue edizioni;
· Papanek V. (2020). Design per il mondo reale, Macerata, Quodlibet Edizioni;
Sitografia - articoli scientifici
Armato F. (2024). Design delle manifestazione Umane, AND rivista di architettura e Design - https://www.and-architettura.it/index.php/and/article/view/654/606
Armato F. (2020). Gli spazi della gente in città, Narrare i Gruppi - https://www.narrareigruppi.it/index.php?journal=narrareigruppi&page=article&op=view&path%5B%5D=3.27.07.2020&path%5B%5D=pdf_163
Armato F. (2019). Design Co-Temporaneo, AND rivista di architettura e Design - https://www.and-architettura.it/index.php/and/article/view/3/2
Armato F. (2018). Spazio Urbano, quelle stanze a cielo aperto che “rosicchiano” l’asfalto, Il giornale dell’Architettura - https://ilgiornaledellarchitettura.com/2018/12/11/spazio-urbano-quelle-stanze-a-cielo-aperto-che-rosicchiano-lasfalto/
Armato F. (2017). 100 Pocket Park di Londra, Il Giornale dell’Architettura - https://ilgiornaledellarchitettura.com/2017/02/28/100-pocket-parks-per-londra/
Armato F. (2017). Pocket Park, Product Urban Design, The Design Journal - https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/14606925.2017.1352705
Contenuti
Prof. Armato
TEMA: Lo spazio dello stare insieme
Lo spazio urbano non solo luogo di transito, spostarsi velocemente da un punto all'altro della città per impiegare il minor tempo possibile, ma luogo dove abitare e trascorrere momenti di serenità e di relax insieme agli altri.
Luogo dell'accoglienza, condividere usi, costumi e culture diverse, dove la cultura di alcuni non prevale su quella degli altri, un atto sociale di puro scambio, mescolarsi per far nascere il terzo livello dell'incontro, un nuovo modo di concepire e di osservare il mondo intorno a noi senza trascurare l'identità e la riconoscibilità degli umani e del tessuto urbano che li ospita.
Promuovere il coinvolgimento sociale attraverso nuovi linguaggi sia formali che materici, dare vita agli scambi culturali e all'incontro. Riconoscere i luoghi attraverso segni e stratificazioni che scaturiscono da nuovi usi e nuove funzioni.
La riconoscibilità dello spazio è un ingrediente importante per la vita dell’essere umano, in quanto si muove nello spazio urbano attraverso regole ben precise, segni, forme e colori fanno in modo di non creare disagio. “L'illeggibilità della metropoli e l'intricatezza dei suoi elementi spaziali compromettono la percezione della città”, kevin Lynch. Uno spazio urbano che permettere la comprensione dei processi cognitivi degli abitanti, rendere la città leggibile.
Recuperare quelle peculiarità di condivisione e di forme stilistiche-spaziali che il processo di zonizzazione urbana (aree omogenee) e l’uso sfrenato dei mezzi meccanici, l’automobile, hanno cancellato nel tempo.
PROGRAMMA
I componenti più importanti per affrontare questo studio sono: il co-design e la co-creazione, obiettivo principale è progettare soluzioni spaziali che mettano l’utente al centro della progettazione con una forte interazione con il contesto selezionato. Pertanto, uno studio caratterizzato dalla progettazione partecipata attiva, i cittadini sono i protagonisti principali nelle diverse fasi della progettazione, processi di co-design sul campo, dove il design esperto incontra il design diffuso (Manzini, 2015).
Gli spazi pubblici rivitalizzati saranno il risultato dei valori culturali, delle esigenze e dei bisogni espressi da chi abita lo spazio, un modo per far crescere il senso di appartenenza al luogo e sentirsi parte integrante. Lo spazio pubblico come pertinenza dello spazio privato.
Metodo - Urban Acupuncture
Stimolare lo spazio del sociale attraverso interventi minuti, puntiformi e circoscritti, una vera terapia di agopuntura urbana che metta al centro l’umano, il tempo e lo spazio pubblico per valorizzare ed “esaltare l’uso collettivo in aree che non raccolgono e non danno più stimoli aggregativi, aree spente e ammalorate. Interventi di piccola scala in punti nevralgici per generare nuove condizioni di usi e di vita, una progettazione che va dal micro al macro. Marco Casagrande uno dei maggiori esponenti di questo processo progettuale vede la città come un organismo vivente con diversi strati sovrapposti, con flussi che determinano le azioni dei cittadini e di conseguenza lo sviluppo della stessa città. Interessante è l’esperienza di Jaime Lerner con il suo programma di Urban Acupuncture nella città di Curitiba in Brasile, interventi minuti e dislocati nell’intero tessuto urbano con la partecipazione attiva degli abitanti.
1° Fase - Ricerca e analisi
Conoscere il luogo attraverso visite, interviste, ricerche e indagini Field e Desk.
Studio dello spazio attraverso diagrammi funzionali, abaco delle tipologie per definire una mappa di spazi e di servizi.
2° Fase - Concept
Sviluppare un concept per approfondire specifici argomenti sul Service Design e sulla progettazione partecipata attiva, fase che sarà affrontata con un scambio continuo con gli attori locali.
3°fase progetto e modello
Il progetto dello spazio dello stare insieme sarà il risultato delle analisi precedenti, micro-interventi collocati/disseminati negli spazi della città.
Prof. Carrà
(…) il Dettaglio non esiste ma, Dio è nei particolari. (…)
Ludwig Mies van der Rohe
La locuzione "Progetto dell'Esistente", esprime un accattivante concetto, maturato in ambiente scientifico negli anni '80, che promuove un capovolgimento assai profondo e radicale del fare Architettura: il progetto non è più concepito nell’univoca previsione di quanto ancora non esista, ma in quella di mutamenti parziali e progressivi di quanto già dato: edifici, sistemi fisici e immagini, già esistenti.
Citando Valerio Di Battista (1990):
(…) Nel Progetto di ciò che non c’è, l’Esistente è assunto solo come sfondo, silenzioso e interlocutorio, oggetto delle azioni di trasformazione, vittima del loro impatto. Nel Progetto dell’Esistente ciò che già esiste è, invece, il soggetto. È lui che, dichiarando i propri limiti e le proprie potenzialità; rivela all'osservatore le proprie specifiche opportunità di conservazione e/o trasformazione.
L'Esistente è, insomma, il portatore di un proprio codice, indispensabile conoscere per concepire qualsiasi suo Progetto (…)".
Il Progetto, quindi, deve perseguire un'idea di specificità e riconoscibilità, che può realizzarsi solo attraverso la conoscenza dell'ambiente in cui si opera… Il Luogo… Di cui, la Preesistenza, fa parte.
La connessione Preesistenza/Luogo, da tempo e ancor più attualmente, è da intendersi un… Materiale per il Progetto di Architettura.
In tale assunto, il Progetto, metabolizzerà le sue decisioni e le sue scelte che, in termini paritetici, guarderanno e riguarderanno la sfera della Conservazione e quella della Trasformazione, definendo la rilettura di un operare della Cultura Architettonica che, tradizionalmente, ha considerato questi campi… Separati e Antitetici.
Con i loro lavori gli studenti, quindi, proveranno a ricostruire situazioni delle realtà progettuali con le quali si confronteranno, misurandosi con problemi operativi e vincoli che, normalmente, caratterizzano il Progetto di Architettura. Sul piano teorico e metodologico, campo d'interesse prevalente del Laboratorio è rappresentato da una attività, intenzionalmente orientata verso l'obiettivo di appagare i bisogni umani, che possono essere soddisfatti mediante i fattori tecnici della loro Cultura di appartenenza.
Il Tutto, nella la consapevolezza che le attività costruttive coinvolgono in modo a volte determinante, la vita dell'uomo, le risorse e l'ambiente; guardando alla costruzione/trasformazione nel suo complesso e alle sue singole parti organizzate, con un approccio che consenta una risposta operativa, bandendo Brand, ormai di… Facciata… Come la… Sostenibilità.
Una Conditio, quindi, che orienterà i percorsi che si compiranno, verso la conoscenza dei rapporti che nella Costruzione dell'Architettura s'instaurano tra i fini sociali della Trasformazione e i contenuti e la Forma, tra la logica delle Funzioni, la Qualità degli Spazi, e le scelte dei Materiali… Controllandone il Ruolo che essi assumono e svolgono nel Progetto di… Architetture.
Prof. Pastura
Il corso di Inclusive Design approfondisce il tema della progettazione inclusiva come processo capace di rispondere in modo equo, accessibile e consapevole alla complessità dei bisogni umani, attraverso una riflessione integrata su materiali, tecnologie e contesto. L’approccio adottato parte dal riconoscimento dell’esistente — inteso non come sfondo passivo, ma come soggetto attivo del progetto — e si fonda su una conoscenza approfondita del luogo e delle sue preesistenze, da interpretare come veri e propri “materiali” del progetto.
In tale prospettiva, la scelta dei materiali e delle soluzioni tecnologiche assume un ruolo centrale: non solo in termini di performance e sostenibilità ambientale, ma soprattutto in relazione ai valori sociali, culturali e simbolici che essi veicolano. Gli studenti saranno guidati nell’esplorazione critica di materiali tradizionali e innovativi, valutandone l’accessibilità, la reversibilità, la manutenzione e il loro contributo alla qualità degli spazi esterni. La tecnologia del materiale viene così messa al servizio della trasformazione dell’esistente, orientata non al consumo di risorse, ma alla valorizzazione delle potenzialità latenti del costruito.
L’obiettivo è sviluppare prodotti capaci di instaurare un dialogo tra conservazione e trasformazione, tra esigenze funzionali e inclusione sociale, tra forma architettonica e qualità percettiva. Il corso si configura come uno spazio di sperimentazione, in cui gli studenti si confronteranno con contesti reali, vincoli concreti e scenari di marginalità sociale e spaziale, sviluppando soluzioni progettuali orientate all’equità e all’integrazione.
Superando visioni stereotipate o puramente estetiche della sostenibilità, il corso propone un approccio fondato sulla responsabilità e sulla coerenza tra finalità sociali, logica costruttiva e qualità materiale. I materiali diventano così mediatori attivi tra progetto e realtà, strumenti di inclusione e trasformazione, elementi essenziali per una nuova etica dell’abitare.
Altre informazioni
Il corso di Temporary Design fornirà una solida formazione per la disciplina del progetto e svilupperà conoscenze teoriche-progettuali per affrontare in piena autonomia un processo tecnico-creativo.
Gli studenti svilupperanno le proprie Skills (Hard - Soft - Life) nel campo del design per ampliare la propria capacità di ideare e controllare gli aspetti tecnici, estetici e comunicativi.
Lo studente durante il Laboratorio di "Laboratorio di Design per l'inclusione e la coesione sociale e territoriale" dovrà sviluppare conoscenze, teoriche progettuali per sviluppare in piena autonomia il processo progettuale.